Testata Piemonte-Magazine.it
Versione Italiana del Sito Versione Inglese del Sito Logo Archivio Piemonte Mese

ARCHIVIO PER MESE

Copertina del mese

Copertina del mese

Copertina del mese

Copertina del mese

Vedi gli altri numeri 9-12 | 13-16 | 17-20

Segnala questo articolo

Rete al Femminile

 

 


Condivisione e scambio per professioniste di ogni settore


 di Gabriella Bernardi


Sii generosa, condividi quello che sai”

È il primo punto della Rete al Femminile o per essere internazionali e anche più coerenti, un network di sole donne nato a Torino, come sempre all’avanguardia. Ideata tre anni fa e ormai diffusa in tutta Italia, la rete è un punto di riferimento per tutte le professioniste che fanno domanda per essere “connesse” formando così una rete di scambio nel mondo del lavoro, ma non solo. 

L’attuale Leader di Torino, Elena Augelli, la prima ad essere eletta dopo la creazione della Rete, ci farà un po’ di storia, seppur molto recente, sull’ideatrice, sul perché di una rete di sole donne, i punti che la contraddistinguono, lo sviluppo in tutta Italia, ma anche come è entrata a farne parte e con quali aspettative.

“Rete al Femminile nasce dall'idea di Gioia Gottini, Coach “Coltivatrice di Successi”, che ha sentito l'esigenza di creare questo network  per confrontarsi  e scambiare esperienze lavorative con donne il cui comun denominatore fosse la libera professione. Muovendosi come freelance Gioia ha cercato delle realtà a cui far riferimento che parlassero il suo stesso linguaggio, non trovandole ha deciso, all'americana, di fondare lei stessa un gruppo che spontaneamente raccogliesse esperienze lavorative, ma non solo, di donne. Una realtà giovane, stimolante, arricchente che, appena entrata, mi ha catturato”.

Come vi connettete?

“La Rete ha scelto come mezzo di comunicazione Facebook, su cui è stato creato un Gruppo Chiuso. Venendo ammesse a questo Gruppo si ha accesso a un'enorme quantità di informazioni, scambi, sostegni e incoraggiamenti davvero preziosi sia per il lavoro che per gli aspetti personali. A volte in Rete si trova anche l'idraulico che, non c'è bisogno di dire, è donna!”

Come ha incontrato questa realtà? 

“Io ho conosciuto la Rete grazie ad altre amiche e professioniste torinese, che vi erano già iscritte. In un anno di frequentazione non ho perso un incontro e ho sempre cercato di leggere attentamente tutte le informazioni pubblicate in bacheca. Dove ho potuto ho portato il mio contributo e al contempo ho conosciuto donne stupende, forti, determinate, simpatiche e generose. Quando a settembre 2015 Gioia Gottini ha lasciato la Leadership di Torino e ha indetto libere elezioni per il rinnovo della carica, mi è sembrato naturale candidarmi e le Reticelle torinesi mi hanno scelto. In pieno spirito Rete, però, non mi muovo da sola ma totalmente affiancata da due Vice Leader, Anna Vaschetto e Ljuba Daviè, che ringrazio ogni giorno per l'aiuto fondamentale che danno a me e alla Rete”.

Che nel frattempo si è allargata...

“A marzo 2014 è nata la seconda Rete su territorio nazionale, a Milano, capitanata da Natascia Pane. A breve la Rete si è poi sviluppata in molte altre città italiane, seppur con dimensione differenti, fino ad essere rappresentata in circa quaranta città”.

Tutte le donne che fanno domanda possono far parte della rete, c’è una selezione?

“ In Rete, facendo domanda di ammissione tramite mail o sul gruppo Facebook, possono entrare donne libere professioniste che lavorano in Torino e provincia e che siano registrate su Facebook con un profilo riportante il loro nome e cognome e non nomi di fantasia, così come vuole la policy dello stesso Facebook”.

 Poi come si interagisce con le altre iscritte? Ci sono dei momenti di incontro diretto?

“ Il punto di incontro quotidiano è la bacheca Facebook su cui scorre la maggior parte di informazioni sotto forma di post, commenti e anche documenti che vengono caricati in un'apposita sezione. Una volta al mese abbiamo un incontro effettivo, ospitato da Toolbox Coworking, a cui tutte le Reticelle sono invitate e durante il quale discutiamo di argomenti scelti con un sondaggio nel mese precedente all'incontro. Spesso si tratta di argomenti di formazione utilissimi a tutte, che alcune Reticelle più esperte si prendono carico di sviluppare e tradurre in mini workshop a cui tutte possono contribuire con le loro professionalità. Argomenti che sono sempre di interesse sono quelli riguardanti il mondo digitale e la promozione/marketing attraverso il web, ma non solo”.

Qual è la categoria professionale più rappresentata e quella meno, o quelle più insolite o non comuni? 

“Abbiamo raccolto tutto il mondo web: dalla grafica e design alla scrittura, passando per il marketing. A seguire una grossa comunità di coach, psicologhe, operatrici del benessere personale (nutrizioniste, estetiste, insegnanti yoga e discipline affini, trainer), fotografe, restauratrici, food, fashion e travel blogger, stiliste, professional organizer, organizzatrici di eventi, artigiane e crafter, libraie, interpreti, fundraiser, fino ad arrivare a addette stampa, imprenditrici, commercialiste, avvocato, architetto, medico e ostetriche”. 

Sono tante le collaborazioni e i progetti nati grazie alla Rete? Quelli che si sviluppano entrano a far parte di qualche banca dati interna?

“Moltissime le collaborazioni nate in Rete, quasi difficili da censire perché sono all'ordine del giorno i contatti fra Reticelle che poi si sviluppano in progetti. Banca dati e storico dei progetti li stiamo costruendo in questo momento e resteranno patrimonio di consultazione riservato alle associate. Spesso in convegni pubblici, in cui veniamo invitate a parlare di Rete, portiamo estratti di queste casistiche”.

Navigando nel sito è molto interessante il decalogo proposto. Colpisce soprattutto il primo, per così dire, comandamento: “Sii generosa, condividi quello che sai”. È un punto molto difficile, credo, soprattutto tra professioniste e professionisti, dove l’informazione e la competenza spesso possono fare la differenza. Viene rispettato o c’è il rischio che si generi una specie di concorrenza sleale? Quali sviluppi porta nella vostra realtà?

“In Rete direi che fino ad oggi ognuna di noi ha sperimentato che più si dà più si riceve. Quindi fosse anche solo per questo è motivante essere generose. In realtà il principio fondante è che se le energie e le conoscenze sono messe in comune si moltiplicano in modo esponenziale e portano a frutti decisamente migliori che non correndo da sole per un obiettivo. Il confronto con altre è anche molto utile nei momenti di minor motivazione, anche sconforto, perché scopri di non essere l'unica a provare dubbi e incertezze, di avere magari esaurito le forze e quindi di necessitare di una nuova spinta. Parlarne in Rete, senza ovviamente indulgere all'autocommiserazione, può portare a risposte che generano svolte e inversioni di marcia. Tutto sempre nell'ottica anche del dare, non solo del prendere”.

 Approssimativamente quante sono le socie torinesi?

“Rete al Femminile si è costituita Associazione di Promozione Sociale a marzo 2016. Abbiamo appena chiuso il tesseramento per l'anno in corso e la sola Torino conta circa 350 iscritte. La Rete è altresì presente in 40 città italiane, con proporzioni numeriche diverse. A Milano c'è la seconda Rete per numero di iscritte e la Presidente dell'Associazione è Natascia Pane”.

 Ci sono interazioni con professioniste di altre città? 

“All'interno di ciascuna Rete le interazioni con le altre professioniste sono all'ordine del giorno. Dal semplice scambio di opinioni a vere e proprie partnership su progetti, pensati e mandati in onda a più mani, unendo le diverse capacità. Una cosa però che sottolineiamo sempre è che “non si vende alla Rete, ma attraverso la Rete”. Ovvero, non bisogna pensare di entrare in Rete per promuoversi in modo aggressivo. Viceversa, entrare, capirne le regole, ascoltare le esperienze altrui e proporre collaborazioni è l'atteggiamento che auspichiamo abbiano tutte le nuove Reticelle. Anche fra Reti di diverse città sono nate partnership, più facilmente fra Reti vicine ma non solo. Possono essere coinvolte donne che svolgono la stessa professione, che intervengono su segmenti diversi del progetto, oppure donne con specializzazioni differenti”. 

Per dare dei numeri, le aspettative vengono soddisfatte?

“Ad oggi direi proprio che le aspettative sono state appagate e come sempre c'è ancora moltissimo da fare, ma la voglia e le idee non ci mancano”.

Ci sono progetti che sta portando avanti o che le piacerebbe realizzare?

Essere diventate Associazione è già stato un enorme passo avanti. La forma giuridica scelta ci permetterà di dialogare con le istituzioni, partecipare a bandi, scrivere programmi e co-progettare con enti o privati. All'interno, ci struttureremo sempre di più in gruppi di lavoro, già creati ed attivi, che formuleranno nuove proposte di sviluppo per la Rete stessa. I quattro gruppi oggi creati si occupano di formazione, eventi, gestione spazi in coworking, supporto informatico. Non vogliamo comunque perdere la spontaneità con cui la Rete si è costituita e sviluppata e manterremo sempre una flessibilità e freschezza nello stabilire le nostre priorità, fermo restando le regole che ci siamo date per poter mantenere il gruppo unito e rappresentativo di tutte. Chi volesse rimanere in contatto con Rete al Femminile può seguire la nostra pagina Facebook, dove si trovano anche le informazioni necessarie per fare richiesta di adesione all'associazione”.


 

 

 

CERCA NEGLI ARTICOLI
Ci sono 8 articoli
Luglio-agosto 2016

Il ballo del Santo
La festa di San Rocco a Bandita
n.i.

I volti del Campidoglio
da quartiere operaio a Museo d'Arte Urbana
di Alice Dominese

Tradizioni in movimento
Bardonecchia e la fiera di Sant'Ippolito
di Federico Franceschini

Le carte ritrovate
nuove scoperte nell'Archivio Storico dell'Ordine Mauriziano
di Vanessa Righettoni

Esuli argentini nella terra dei Partigiani
Storia di un'accoglienza targata Cuneo
di Debora Schellino

Rete al Femminile
Condivisione e scambio fra professioniste
di Gabriella Bernardi

A Vicoforte c'è il mare!
Remigio Bertolino, rabdomante di storie
di Federico Carle

Pedalando per non dimenticare
Lorenzo Spanò e il Giro d'Italia della solidarietà
intervista di Nico Ivaldi


  

 

Hanno collaborato a questo numero:   

Nico Ivaldi

Gabriella Bernardi
Federico Carle
Alice Dominese
Federico Franceschini
Vanessa Righettoni
Debora Schellino
Alberto Tessa

LEGGI L'ARTICOLO
SELEZIONATO IN BASSO
A SINISTRA