Il ristorante teatrale di Torino
di Sabrina Roglio
Venghino signori venghino! È in scena “Ricettazione”: 5 ingredienti estratti a sorte, 3 cuochi che hanno 50 minuti per combinarli e offrirli a un pubblico che, mentre aspetta la cena, si gusta uno spettacolo di improvvisazione teatrale il cui sfondo è un negozio di sgombero cantine e come oggetti - i più improbabili - quelli portati dal pubblico stesso. Stiamo parlando di Teatroria, un ristorante che offre nel suo menù anche degli spettacoli. Ne abbiamo parlato con Mauro Simolo, direttore artistico di questo nuovo ristorante.
Quando è nata l’idea di Teatroria?
“L’idea è venuta circa un anno e mezzo fa. I tre soci Raffaele Cartello, Monica Favole e Gabriele Girondi mi conoscevano perché abbiamo fatto teatro insieme. Io insegnavo in una scuola di teatro e loro erano i miei studenti. Abbiamo sempre parlato della possibilità di avere uno spazio per fare spettacoli. Raffaele Cartello, il “socio anziano”, proviene da una famiglia di ristoratori così giorno ha detto “perché non mischiare le due cose che mi piacciono di più ovvero mangiare e vedere degli spettacoli?”. In questa avventura ha subito coinvolto anche Monica e Gabriele e affidando a me il calendario artistico”.
Cos’è Teatroria?
“Quello che vogliamo proporre è una cosa che si è persa, e che quindi è diventata nuova: la possibilità di andare a cena e vedere uno spettacolo. Tra l’altro in Italia si è sempre fatta e in Piemonte, nello specifico negli anni '50-'60, c’era l’usanza del ristorante con lo spettacolo. Noi l’abbiamo solo riscoperta. Non volevamo però solo un palco dove fare esibire la gente ma creare un posto dove lo spettacolo fosse strettamente legato alla convivialità del cibo e, allo stesso tempo, dove produrre degli spettacoli. E infatti il locale è fatto così: un palco, con tanto di tendone rosso e sala regia, e, al posto delle sedie di velluto rosso, tanti tavoli apparecchiati dai quali gustare sia il menù sia gli spettacoli”.
Quali tipi di spettacoli fate?
“In cartellone ci sono sia spettacoli di artisti giovani sia nostre produzioni. Abbiamo iniziato nell’ottobre 2010, a gennaio 2011 abbiamo lanciato la nostra prima idea “Ricettazione” e a maggio “Cirque Music” uno spettacolo musicale, con tanto di tendone da circo montato sul palco. L’idea è quella di diventare un laboratorio di spettacolo dove artisti vengono a proporci i loro lavori o nuove sperimentazioni. Questo primo cartellone ha dato spazio ad artisti molto giovani che hanno avuto molto successo”.
Per esempio?
“Penso al giovane attore Iacopo Caratozzolo che ha presentato lo show “Scompongo” che ha aperto e chiuso la stagione, o Ilaria Mureddu, cantante giovanissima che ha lasciato la gente di stucco”.
E poi si mangia…
“Sì, perché come dicevo siamo un ristorante non un club. Durante la cena non facciamo mai iniziare gli spettacoli prima di aver mangiato, tranne per “Ricettazione” dove anche la cucina ha il suo ruolo e deve, in 50 minuti, preparare una cena con 5 ingredienti estratti a sorte e sempre diversi. Solo in questo caso lo spettacolo inizia ma fa una pausa per far mangiare gli spettatori. In generale gli spettacoli iniziano dopo le 22:15”.
Tutto sempre accompagnato dal buon cibo…
“È importante per noi, una ricerca continua. Il nostro chef è Gianni Montano, accompagnato da Fabio Maiorino e Francesco Segino, due cuochi giovani, preparati e con tanta fantasia; propone sempre nuove ricette con abbinamenti particolari. Questa ricerca ha per esempio portato alla creazione del “Susì”, la risposta piemontese al sushi giapponese. È un piatto di prodotti tipici piemontesi presentati come se fosse sushi giapponese. Anche il menù del pranzo, che è quello più veloce perché fatto per la gente che ha solo un’ora di pausa, non è mai lo stesso. Cambia sempre e, anche grazie a questo abbiamo, dal 23 agosto 2010 (giorno di apertura), sempre 70/80 persone al giorno. Infine abbiamo nello staff Mario Ferraro, il pasticcere che prepara le brioche del mattino, il pane e i grissini”.
Il menù è davvero interessante e curioso. Basta dare un’occhiata al sito per capire che nulla è lasciato al caso. Dalla carta – anzi, “Stasera in scena” - si possono scegliere per esempio lo sformato di patata rossa con cuore di cugnà e crema al raschera, il risotto al gorgonzola e miele, il carpaccio di fassone marinato all'anice stellato con sfogliatine al sesamo, i bucun d’l prejve, il coniglio disossato alla grappa di moscato e uvetta sultanina o gli agnolotti con burro di montagna ai tre pepi. Tutti rigorosamente distribuiti tra Prologo, Primo Atto, Secondo Atto, Fiori, Applausi, Sipario e Bis a Richiesta”.
Ci sono spettacoli tutte le sere?
“Abbiamo iniziato a proporli tre sere a settimana ma il pubblico ci ha chiesto di diminuirli, non riuscivano a seguirli tutti. Così siamo passati a due sere: il giovedì ci sono i nostri spettacoli o quelli teatrali, il sabato quelli musicali. La scelta del cartellone musicale è fatta in collaborazione con il grande musicista torinese Dino Pelissero. Abbiamo cercato gruppi torinesi e non, Dino li ha selezionati. Le serate sono state sempre un successo, molto bella è stata quella con i Manomanouche.”
Orari di apertura?
“Tutti i giorni dalle 6.30 per le colazioni poi il pranzo e la cena. L’idea è quella del posto sempre aperto all’americana. Stiamo aspettando che passino le pratiche per avere il déhor, non appena ci sarà organizzeremo eventi con artisti e musicisti per trascorrere un’estate fresca”.
A distanza di un anno siete soddisfatti?
“Certamente, abbiamo lavorato molto, abbiamo investito tempo e fatica ma siamo stati ripagati. Anche se il locale è fuori dai circuiti tradizionali si è sparsa la voce e abbiamo avuto un buon riscontro di pubblico. Ma siamo solo all’inizio”.
Cosa proporrà la prossima stagione?
“La formula sarà la stessa con gli spettacoli il giovedì e sabato. Cercheremo comunque di sondare le preferenze del pubblico per proporre eventualmente cose diverse. Lanceremo il nuovo programma a settembre, sul nostro sito si potranno conoscere tutti gli aggiornamenti.”
Info
www.teatroria.it