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Un meridiano al Lingotto

 

  

Passa da Torino il Cassini

 

 

di Gabriella Bernardi 


Diagramma del meridianoEsiste un impercettibile filo rosso che lega differenti punti sulla superficie terrestre, ad esempio la città di Torino e Saint Vincent, in Valle d’Aosta, o Bordighera in Liguria? Evidentemente sì. A Torino passa esattamente per il Lingotto e corre parallelamente e vicinissimo alla Via Gian Domenico Cassini. Questa singolare linea immaginaria ha un nome e si chiama meridiano e, se vi siete trovati a passare per Torino lo scorso 28 gennaio, nella piazzetta di fronte a Eataly avrete visto la cerimonia di inaugurazione per la posa dei cartelli e della borchia che segna il Meridiano Cassini, longitudine 7°40′. 

Alla direttrice dell’Osservatorio Astronomico di Perinaldo, la professoressa Marina Muzi, domandiamo prima di tutto cos’è un meridiano: “Un meridiano può essere definito come una linea immaginaria che congiunge i due poli della Terra, passando per tutte le località situate alla stessa longitudine. Nel 2009, Anno Internazionale dell’Astronomia, il comune di Perinaldo, che si trova in provincia di Imperia, si è fatto promotore dell’iniziativa di tracciare e segnalare il meridiano di longitudine 7°40’00’’ Est, denominandolo “Meridiano Cassini”, in onore del celebre astronomo Gian Domenico Cassini, nato nel paese ligure nel 1625. Cassini ha dato un grande contributo alla scienza astronomica e in particolare proprio allo studio delle longitudini e alla loro applicazione in astronomia e geografia; ha compiuto i suoi primi studi a Vallebona in provincia di Imperia, ha studiato scienza astronomica a Genova ed ha affermato la sua fama internazionale a Bologna; ha poi proseguito gli studi, le ricerche e le scoperte scientifiche a Parigi, dove è morto nel 1712. Il “Meridiano Cassini” è tracciato e segnalato con cartelli esplicativi e borchie incise dalle Alpi al Mediterraneo, da Saint Vincent in Valle d’Aosta, a Bordighera in provincia di Imperia, passando per Torino, dove corre parallelamente vicino a via Gian Domenico Cassini ed attraversa poi il Lingotto.

Questa particolarissima iniziativa è stata promossa dal Comune di Perinaldo, in collaborazione con il Comune di Torino, che ha organizzato l’evento, nell’ambito del progetto di Cooperazione transfrontaliera Programma Alcotra 2007-2013. Il tracciato che segna il Meridiano Cassini, unisce simbolicamente tutte le località che si trovano alla longitudine 7°40′, dalla Liguria, al Piemonte, alla Val d’Aosta, dal Mar Ligure alle Alpi, e per ora sono già una decina le città interessate e in cui sono stati posizionati cartelli e borchie. Questo meridiano che unisce i due poli della Terra, passando per  Perinaldo, paese natale di Giò Domenico Cassini, come all’astronomo piaceva firmarsi, vuole essere il punto di partenza e di arrivo di questo percorso a tappe, verso Nord e verso Sud, alla longitudine 7°40′.

La borchia al LingottoContinuando a chiacchierare con la direttrice scopriamo che la vita e il lavoro scientifico di Gian Domenico Cassini hanno attraversato la storia delle longitudini e dei meridiani, nel campo dell’astronomia e della geografia, lasciandovi impronte indelebili. Per esempio a Bologna, quando progettò la Meridiana della Basilica di San Petronio, che ancora oggi è la più lunga esistente e la cui precisione permise l’acquisizione di importanti dati scientifici relativi al movimento apparente del Sole; sempre a Bologna, dove, seguendo l’intuizione di Galileo secondo il quale era possibile misurare le longitudini osservando e registrando gli istanti dell’eclissarsi dei satelliti di Giove, compilò le tavole delle effemeridi, che si rivelarono di enorme importanza per il calcolo delle longitudini e per la cartografia. Le stesse tavole nel 1676 furono utilizzate anche da Olaf Römer, un astronomo olandese, per misurare per la prima volta la velocità della luce, dimostrando che non era infinita. 

La fama acquisita a Bologna attirò su Cassini l’attenzione del mondo scientifico francese ed internazionale; trasferitosi in Francia, collaborò all’avviamento del nuovo grande osservatorio astronomico di Parigi. Qui, fra i molti lavori e le scoperte in campo astronomico, contribuì a quella grande opera che, a partire dalla  misura del Meridiano di Parigi, si concluse con la realizzazione della nuova Carta di Francia (Carte de Cassini) e che impegnò per oltre un secolo i suoi discendenti, anch’essi astronomi e cartografi. Un momento dell'inaugurazionePerinaldo, pittoresco borgo medioevale posto su uno splendido crinale, infatti, ha dato i natali ad illustri scienziati da Gio.Domenico Cassini (1625-1712), il capostipite delle quattro generazioni di direttori dell’Osservatorio di Parigi, a Giacomo Filippo Maraldi (1665-1729) e Gian Domenico Maraldi (1709-1788), anch’essi astronomi e cartografi a Parigi, per finire con Giovanni Tommaso Borgonio (1628-1691), cartografo, incisore e blasonatore del Duca di Savoia. 

In passato lo studio e la misura dei meridiani e la conseguente cartografia era di importanza strategica, mentre oggi il tracciato del Meridiano Cassini, che attraversa l’antico borgo medievale di Perinaldo, dove anch’esso è segnalato con cartelli, borchie e strumenti per poi materializzarsi nella Linea Meridiana della Chiesa della Visitazione per arrivare fino a Torino, è di natura puramente commemorativa. Parlando di collegamenti con il Piemonte, è curioso osservare che Perinaldo nel passato è stato legato direttamente alla nostra regione. Il borgo, infatti, è stato nell’orbita dei Savoia quasi ininterrottamente fino all’invasione delle truppe franco-spagnole, durante la guerra di successione spagnola, e poi fino alla caduta di Napoleone, mentre, da un punto di vista scientifico la direttrice ci ha ricordato una disputa che coinvolse Cesare Francesco Cassini  e l’astronomo piemontese Gianbattista Beccaria riguardante la misura di un altro arco di meridiano tra  Mondovì e Andrate che venne inserita nell’opera del Gradus Taurinensis.





 

 

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Hanno collaborato a questo numero

Nico Ivaldi
Roberta Arias
Gabriella Bernardi
Michela Damasco
Marco Doddis
Ilaria Leccardi
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Marina Rota


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