IL TEATRO DELLA CADUTA
Un teatro gratuito, con offerta a cappello a fine spettacolo: in questo modo una piccola realtà culturale torinese sfida la crisi economica
Sabrina Roglio
C'è una piccola realtà (che ormai di piccolo ha solo gli spazi) che, nonostante i tagli alla cultura e la crisi, continua a crescere. È il Teatro della Caduta, nato dal sogno di Massimo Betti Merlin e Lorena Senestro.
Spettacoli gratuiti (con offerta a cappello a fine spettacolo), una sala in via Michele Buniva 24 che ospita al massimo 50 persone, una stagione con produzioni proprie e spettacoli professionali che si affiancano al varietà, il loro cavallo di battaglia in cui i giovani esordienti (tra i quali anche e soprattutto artisti di strada) senza provino possono presentare un numero breve insieme ad attori professionisti e musica dal vivo.
Nel 2003, racconta il direttore artistico Massimo Betti Merlin, io e la mia compagna Lorena invece di comprare una casa abbiamo deciso di fare un mutuo per la sala”.
Entrambi amavano il teatro, ma non avevano molta esperienza nel settore: Lorena Senestro aveva frequentato una scuola di recitazione, Massimo Betti Merlin era invece autodidatta.
Finita l'università, continua Betti Merlin, sono stato un anno a Roma dove ho conosciuto l’attore Rino Sudano, fino agli anni ‘80 nome di punta dell'avanguardia. Lui, che purtroppo non ha potuto vedere la sala (è mancato nel 2005, ndr), mi ha trasmesso la passione per questo mondo e l'idea che il teatro si basi sul tempo e non sull'uso degli spazi, un'idea a cui mi sento molto vicino, tant'è che ne ho creato uno dove non c'è spazio!”
Questa scelta si lega anche al non voler utilizzare per forza la tecnologia. Oggi la maggior parte delle sale è così grande da aver necessariamente bisogno di un'amplificazione che ormai viene utilizzata anche in sale più piccole nate per spettacoli in acustico.
Nei nostri spettacoli non usiamo mediazione tecnologia, vogliamo ritornare all’autentico, alla voce dell’attore, che ormai è merce rara e preziosa”.
Altra caratteristica è il rapporto tra attore e spettatori: il pubblico è così attaccato al palco che può assaporare la polvere del palcoscenico, gli scricchiolii delle assi, il sudore dell’artista.
È la cosa, spiega Betti Merlin, che alla Caduta vale la pena di vedere e non è un'esperienza che si può fare in una sala grande. Il nostro è un teatro d'attore dove l’artista, spesso anche autore del suo lavoro, parla e interagisce col pubblico. La Caduta è tutto questo: l'attore nudo e crudo che lavora sulle sue specificità”.
In sei anni, anche grazie alla formula dell’ingresso gratuito, sono riusciti a coinvolgere un pubblico vasto, variegato, non il solito che affolla gli altri cartelloni. Un dato rilevante è che il 25% degli spettatori per serata nel 2008 e il 20% nel 2009, provengono da fuori regione. La motivazione è curiosa: chi ha degli ospiti sceglie la Caduta per portarli in un posto bello e originale. Il 2008 è stata la loro stagione migliore con una media di 48 persone a serata ovvero l’80-90% di posti occupati. Il 2010 ha visto un po’ di flessione a causa dell’introduzione del contributo di 10 euro dalla seconda volta che si assiste allo spettacolo e che dà la possibilità di entrare per un anno gratuitamente a tutti gli spettacoli.
Altro elemento molto interessante è che la struttura riesce ad oggi a finanziare più del 50% dei costi: questo vuol dire che più del 50% delle entrate derivano da risorse proprie (affitto sala, organizzazione eventi, produzione propri spettacoli).
I consensi arrivano sia dagli spettatori sia dagli stessi artisti: sono molti i professionisti che chiedono di potersi esibire sul palco della Caduta. Ne è la prova la stagione 2010-2011 che vede un aumento considerevole di proposte “professionali”.
Accanto alle 3 nuove produzioni della Caduta: Madama Bovary di Lorena Senestro ispirato al celebre romanzo di Flaubert; La ballata dei Vang gog di Marco Bianchini (prima assoluta a dicembre 2010, verrà replicato nel 2011) che ripercorre le vicende della famiglia Van Gogh e La Regina e Mr. B, scritto da Rupert Raison e presentato da 10 attori della compagnia Action Theatre in English; si trovano in cartellone Dux in scatola del romano Daniele Timpano; il leccese Ippolito Chiarello con Fanculopensiero – stanza 510 liberamente ispirato al romanzo di Maksim Cristan; Paura di nessuno skifo di niente della bergamasca Nicole Sartirani; da Perugia Il signor G, concerto-spettacolo con la voce di Giulia Zeetti e Giuseppe Barbaro alla chitarra in cui si susseguono monologhi del Signor G di Gaber, canzoni e gioco col pubblico e Danlenuar del palermitano Giacomo Guarnieri. Per la sezione “Musica piemontese” ci saranno il jazzista Dino Pelissero con il chitarrista dei Mamomanouche con altri tre grandi ospiti; i Lomè con la loro miscela di rock alternativo, canzone d'autore, elettronica e jazz contemporaneo; i Sei sotto chiave, un sestetto torinese di voci a cappella, e la band emergente Orange.
Abbiamo due anime, una è la compagnia che è la cellula base, e l'altra è l’esercizio no profit che ha la sua stagione teatrale. Come compagnia, prosegue Betti Merlin, al momento abbiamo prodotto 9 spettacoli alcuni coprodotti con istituzioni culturali di rilievo nazionale come il Festival Torino Spiritualità, il Circolo dei Lettori di Torino, il Festival Internazionale di Teatro Urbano e il Circo e Arti di Strada Mirabilia di Fossano. Lavoriamo da sempre con gli artisti di strada, non è una cosa nuova ma in Italia fa fatica a prender piede, per esempio in Francia non è così”.
Il sogno in sei anni è diventato realtà.
Dobbiamo ringraziare, continua Betti Merlin, tutti gli artisti che hanno fin dagli esordi sostenuto questo progetto: sono stati e sono fondamentali e senza di loro non esisterebbe nulla: basti pensare che più di 500 hanno preso parte al Varietà. Anche se mi occupo della direzione artistica non sono da solo. C’è Lorena e 10-15 artisti con cui mi confronto, sono loro che mi consigliano, parlano di noi e portano gli artisti migliori da altre piazze”.
Non rimane che crescere ancora…
Vorremmo realizzare una nuova sala un po' più grande, più attrezzata ma con caratteristiche analoghe a quella già esistente. Dal 2005 abbiamo superato i 25.000 spettatori, ogni sera tesseriamo almeno 25 persone, vuol dire che con tre serate ogni settimana portiamo a teatro 75 nuovi spettatori. Sono numeri importanti che se avessimo uno spazio un po’ più ampio, potrebbero salire. Continueremmo a dare largo spazio agli esordienti e all’arte di strada che ha Torino e in Piemonte è presente con diverse scuole di circo”.
www.teatrodellacaduta.org.
2011