SUL VERO
Vittorio Avondo e la campagna romana
Fino al 30 gennaio 2011
Torino, GAM
E' stato inaugurato il 24 ottobre scorso il quarto allestimento della Wunderkammer, il raffinato spazio al primo piano della collezione permanente, dove il pubblico è invitato ad avvicinare, attraverso piccole esposizioni, nuclei preziosi ed esemplari inediti della raccolta del Gabinetto Disegni e Stampe del Museo.
Dopo i primi tre appuntamenti dedicati a Pietro Giacomo Palmieri, Enrico Gamba e Antonio Fontanesi, la “Camera delle Meraviglie” ora ospita i disegni di un altro protagonista della pittura piemontese dell’Ottocento, Vittorio Avondo (Torino, 1836-1910), celebrato nel centenario della morte. Grande collezionista e conoscitore dell’arte medievale e moderna, oltre che pittore paesaggista, Avondo ebbe un ruolo fondamentale nella storia culturale del Piemonte contribuendo, insieme ad Alfredo d’Andrade, allo studio e alla tutela del patrimonio artistico del territorio. Fu anche, per vent'anno (dal 1890 al 1920), Direttore del Museo Civico di Torino e contribuì in modo significativo alla definizione della sua raccolta d’arte moderna, accogliendo ad esempio la donazione delle opere di Antonio Fontanesi.
La nascita in una famiglia dalle ampie possibilità economiche gli permise di coltivare a tempo pieno la passione per la pittura di paesaggio e di compiere viaggi per l’Europa che ne arricchirono la formazione. Tappa obbligata di questa educazione, dopo un primo alunnato presso Alexandre Calame a Ginevra concluso nel 1857, fu un lungo soggiorno a Roma che si protrasse sino al 1860 e che si rinnovò intorno al 1865. Qui egli ebbe modo di conoscere Nino Costa e frequentare un entourage colto e ricco di stimoli.
Ma fu sopratutto la sua sensibilità a contatto con il vasto scenario della campagna romana a condurlo a superare lo stile minuzioso e “finito” appreso in Svizzera a favore di un nuovo linguaggio scarno ed essenziale, in grado di restituire per sintesi gli ampi orizzonti del paesaggio laziale. In questa svolta pare di cogliere un gusto artistico in rapido cambiamento in cui si riflette l’interesse per la resa del paesaggio “sul vero” - tema che anima il fronte degli artisti più avanzati di quegli anni - e che pare testimoniata anche dall’acquisto delle prime stampe fotografiche di quei luoghi. Una scelta che la mostra restituisce attraverso alcune preziose carte salate di Giacomo Caneva che fanno parte della generosa eredità dei beni che Vittorio Avondo lasciò alla Città di Torino alla sua morte.
Il rapporto tra i suoi schizzi, originariamente raccolti in taccuini, e quelle prime immagini fotografiche offre un ulteriore spunto di riflessione su come si modifichi il modo di guardare al paesaggio in quegli anni: uno sguardo che coglie la natura in presa diretta ma che può anche tornarvi in tempi successivi attraverso gli appunti grafici e le prime immagini fotografiche. Una riflessione che porta a interrogarsi sulla stessa funzione del disegno e su scelte e soluzioni che si discostano radicalmente dalla tradizione accademica.
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
Via Magenta, 31
10128 Torino
Orario
Martedì - domenica ore 10-18
La biglietteria chiude un’ora prima
Lunedì chiuso
Biglietti
Intero 7,50 euro, ridotto 6 euro
Ingresso gratuito il primo martedì del mese, se non festivo
Info
Tel. 011 4429518
www.gamtorino.it