Nuove scoperte nell’archivio storico dell’Ordine Mauriziano
di Vanessa Righettoni
Che l’Archivio Storico della Fondazione Ordine Mauriziano conservasse bolle pontificie, pergamene e mappe antiche era certo cosa nota visto il suo enorme patrimonio culturale che va dalla Palazzina di Caccia di Stupinigi all’Abbazia di Staffarda, dalla Precettoria di S. Antonio di Ranverso alla Basilica Mauriziana di Torino. Del tutto ignoto era invece un fondo di carte private appartenenti a eminenti personalità della cultura e della politica torinese del secondo dopoguerra, casualmente ritrovato solo qualche mese fa in una delle tante sale di via Magellano 1, sede storica dell’archivio fin dal 1884.
A fare la scoperta sono state l’archivista Erika Cristina e la responsabile dell’archivio Cristina Scalon, con cui si è intrapresa l’attività di censimento e catalogazione dell’intero fondo costituito dalle carte prodotte da Vittorio Badini Confalonieri, Domenico Riccardo Peretti Griva, Mario Allara e Valdo Fusi. Si tratta di documentazione personale dei personaggi in questione, tutti Commissari o Presidenti dell’Ordine Mauriziano, cui vanno aggiunti ancora fascicoli colmi di relazioni, promemoria, bandi di concorso e verbali, appartenuti a personaggi meno noti che hanno svolto attività amministrative all’interno dell’ente.
La notizia che dal 1949 si siano succeduti tanti Commissari Straordinari a capo dell’Ordine Mauriziano non deve certo stupire visto il momento particolarmente travagliato che l’istituzione attraversa con l’avvento della Repubblica Italiana: come ordine religioso e cavalleresco di natura dinastica il Mauriziano è infatti legato indissolubilmente alle sorti di casa Savoia, condizione che lo mette al centro di una lunga discussione sulla sua natura giuridica proprio all’indomani della caduta della monarchia. La spinosa questione non sembra però essere prioritaria per i primi governi dell’Italia repubblicana, comprensibilmente preoccupati a risollevare un Paese devastato dal secondo conflitto mondiale, tanto che da Roma ci si limita a nominare gli amministratori unici dell’Ordine, protraendo di fatto la gestione commissariale per quasi vent’anni.
La scelta cade sempre su personaggi di spicco come ad esempio Badini Confalonieri, già membro dell’Assemblea Costituente e poi parlamentare nelle file del Partito Liberale per sei legislature. La fitta rete di rapporti intrattenuta dal politico piemontese con il mondo istituzionale, i colleghi di partito e le numerose associazioni antifasciste e partigiane sorte dopo la Liberazione, è ampiamente documentata dalle carte ritrovate nei fascicoli del suo archivio. I suoi carteggi, tra i più personali del fondo mauriziano, mostrano spesso le contraddizioni e le difficoltà della politica italiana che, sebbene sia reduce dalla splendida esperienza del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), appare a queste date già divisa e sospettosa. Significativo è il perentorio “non democristianeggi” con cui chiude una lettera a una collega o, ancora, lo sconforto con il quale scrive: “sono in gran pena, combattuto tra i molti buoni amici conosciuti nella vita politica, e i non meno numerosicadreghinisti del mio e degli altri Partiti”. Evidente è invece la sua ammirazione per Marcello Soleri, noto liberale antifascista di origine cuneese, che non a caso è al centro di diverse lettere indirizzate nientemeno che a Benedetto Croce, talvolta al suo indirizzo di Pollone (Biella) dove era solito trascorrere le vacanze estive.
Di carattere maggiormente istituzionale, legato al proprio ruolo di Commissari dell’Ordine Mauriziano, sono invece le carte ritrovate nei faldoni delle altre personalità come Peretti Griva, il magistrato antifascista divenuto primo presidente della Corte d’appello di Torino, Allara, giurista e rettore dell’Università di Torino, e Fusi, già parlamentare democristiano e noto personaggio della Resistenza all’interno del CLN. Gli archivi conservano infatti numerose bozze di progetti di legge, tracce del complesso iter della legge di ordinamento dell’Ordine Mauriziano del 1962, oltre a un fitto carteggio con rappresentanti delle istituzioni torinesi e nazionali. Frequenti sono i ministri e sottosegretari come Giulio Andreotti, uno dei più ricorrenti, mentre più occasionali sono i contatti con personaggi quali Luigi Einaudi, Ivanoe Bonomi, Enrico De Nicola e Giovanni Leone.
Ad essere messa in luce è quindi la complessità dei rapporti politici tessuti intorno all’Ordine Mauriziano, sia per quanto riguarda la gestione amministrativa dell’attività ospedaliera che per quella legata al patrimonio artistico. Attraverso la documentazione dell’intero fondo archivistico è infatti possibile ricostruire gran parte delle vicende che interessano la Palazzina di Caccia di Stupinigi, come prevedibile il bene più apprezzato per l’organizzazione di eventi ed esposizioni, e il più richiesto da giornalisti e registi per reportage, servizi fotografici o riprese cinematografiche.
La corrispondenza dei Commissari registra quindi puntualmente gli intensi contatti intrattenuti con il mondo della cultura, a partire da nomi del calibro di Norberto Bobbio e Felice Casorati, fino al direttore dei Musei Civici Vittorio Viale e la soprintendente Noemi Gabrielli. Proprio quest’ultima appare inoltre immortalata in alcune delle fotografie d’epoca eccezionalmente rinvenute all’interno dell’archivio Allara; riproduzioni che la ritraggono durante una visita a Stupinigi e che vanno ad accrescere il fondo fotografico dell’Archivio Mauriziano ricco di lastre, pellicole e diapositive, anch’esse recentemente inventariate. Il lavoro di censimento e schedatura del fondo relativo alla gestione commissariale è invece attualmente in via di ultimazione: è infatti di prossima pubblicazione sul sito dell’Archivio Storico dell’Ordine Mauriziano una relazione con tutti i dettagli archivistici sulla natura e la consistenza del materiale ritrovato che, solo allora, sarà reso accessibile alla consultazione di tutti gli studiosi interessati.
Info
http://www.ordinemauriziano.it/archivio-storico-dellordine-mauriziano
Immagini
1. Il Commissario Vittorio Badini Confalonieri e il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi all’inaugurazione del padiglione VI dell’Ospedale Umberto I di Torino, 1949 (AOM, Archivio fotografico. Tutti i diritti riservati)
2. Il Commissario Domenico Riccardo Peretti Griva durante una cerimonia nella Sala del Consiglio dell’Ordine Mauriziano, anni Cinquanta del XX secolo (AOM, Archivio fotografico. Tutti i diritti riservati)
3. L’Archivio Storico dell’Ordine Mauriziano