MORTE DI DANTON
di Georg Büchner
prima nazionale
9-28 febbraio 2016
Torino, Teatro Carignano
Prima nazionale dello spettacolo, nella nuova traduzione di Anita Raja, con la regia e le scene di Mario Martone.
Nei soli ventiquattro anni in cui si consuma la sua appassionata e tormentata esistenza, Georg Büchner ci ha lasciato alcuni tra i testi più significativi del teatro moderno, come Woyzeck e Leonce e Lena.
Scritto in sole cinque settimane tra il gennaio ed il febbraio del 1835 dal ventunenne scrittore e anatomista, in fuga dalle autorità dell’Assia dove era stato coinvolto in una rivolta, Morte di Danton (Dantons Tod) descrive l’atmosfera degli ultimi giorni del Terrore, la caduta di Georges Jacques Danton nel 1794 e l’antagonismo che lo contrappone a Maximilian Robespierre.
Il testo si concentra proprio sulla contrapposizione tra i due protagonisti della Rivoluzione francese, compagni prima e avversari in seguito, entrambi destinati alla ghigliottina a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro. Danton non crede alla necessità del Terrore e difende una visione del mondo liberale e tollerante, anche se consapevole dei limiti dell’azione rivoluzionaria; Robespierre invece incarna la linea giacobina, stoica, intransigente e furiosa. La fatica di Danton, che si contrappone con lucida razionalità al fanatismo del suo rivale, altro non è che la sfiducia nella possibilità di trasformare il mondo, una visione che tuttavia non incrina la volontà di lotta e la coscienza di trovarsi dalla parte giusta della storia.
Capace di esercitare ancora oggi una potente attrazione, Büchner nutre M orte di Danton di temi tutti rilevanti per il nostro tempo: la natura della rivoluzione, il rapporto tra uomini e donne, l’amicizia, la classe, il determinismo, il materialismo, il ruolo del teatro stesso.
Mario Martone cura la regia e le scene. Un testo grandioso, con una trentina di attori in scena, raramente rappresentato in Italia. Il dramma di Büchner, nella traduzione di Anita Raja, sarà pubblicato, in occasione della prima al Carignano del 9 febbraio 2016, da Einaudi. Nella prefazione al libro Mario Martone scrive: “Sotto l'apparenza del dramma storico Morte di Danton nasconde i nervi scoperti della condizione umana, così come sarà rivelata e rappresentata un secolo dopo, nel Novecento, con quella stessa incandescenza, la stessa disillusione, lo stesso urlo soffocato. Per Büchner, come per Leopardi, la Storia non è che una macchina celibe, anche se le ragioni per scatenare la rivoluzione sono sempre tutte vive e presenti. Quello che commuove, in Morte di Danton, è la fragilità: sembra un paradosso, trattandosi di vicende che raccontano i protagonisti di un tempo in cui si è sprigionata una forza di cui ancora oggi sentiamo la spinta. Eppure nessuno di quegli uomini ha potuto sottrarsi, oltre che alla ghigliottina, alla verifica della propria impossibilità di invertire la rotta assegnata (da Dio? dalla Natura? dal nulla?) agli esseri umani, nonché di porre rimedio all'ingiustizia che da sempre regna sovrana”.
Recite
M artedì e sabato ore 19:30
Mercoledì, giovedì, venerdì ore 20:45
Domenica ore 15:30, lunedì riposo
Biglietti
Settore A: intero 36 euro, ridotto di legge 33 euro
Settore B: intero 30 euro, ridotto di legge 27 euro
Info e prenotazioni
Tel. 800 235333, www.teatrostabiletorino.it